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domenica 28 dicembre 2008
27 dicembre: I TRE PIANI DI OSAKA
Lasciamo molto a malincuore l`inquietante Capsule Inn Hotel. Non prima di aver rubato 15 spazzolini sprigionanti dentifricio. Osaka, per quel poco che abbiamo visto, ci ha affascinato. Non che sia bella. Ma ci ha affascinato. Non che sia bella. Ma non passa inosservata. E` forse quello che saranno le citta' del futuro. Un grande divertimentificio, un grande luogo di consumi, pieno di pachinko, di supermercati, di enormi centri commerciali, di luci, di gente che - irasaimase' - ti invita ad entrare per acquistare qualsiasi cosa, da una friggitrice di polpette di polpi (come avete fatto a vivere finora senza?) ad un enorme lampione rosso che potete portarvi a casa con 200 o 300 euri. La citta', in alcuni quartieri, sembra essere disposta su tre piani. In alto le sopraelevate, i ponti, per il traffico delle auto e dei treni. A meta' il piano stradale per macchine, ma poche perche' le isole pedonali sono molte, il consumismo ha dettato le sue regole all'urbanistica. Sotto terra un dedalo di strade e di gallerie e di negozi e di ristoranti (ma quanto mangiano questi giapponesi?) dove gli abitanti di Osaka possono percorrere anche chilometri districandosi fra bivi, rotonde e scale mobili. Ovviamente sottoterra, corrono anche i vagoni della metro. Ma al piano di sotto.
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