domenica 28 dicembre 2008

UNA NOTTE DA BUDDISTA

Da Osaka partiamo diretti a Koya-San, una piccola cittadina sulle montagne a 1000 metri di altezza sul livello del mare. Koya-San e' la piu' importante concentrazione di cimiteri buddisti di tutto il Giappone, e probabilmente di tutto il mondo. E' la sede centrale della scuola del buddismo esoterico chiamato Shingon, che ha in tutto il mondo circa 10 milioni di fedeli. Una volta qui c'erano 1500 monasteri. Adesso ce ne sono solo 120, con 7000 monaci, e molti di questi ospitano turisti e pellegrini. Una cittadina enorme fatta di monasteri e abitata da monaci. Immaginate: come se a Vetralla ci fosse un tempio al posto della chiesa, e fin qui tutto normale, ma anche un altro tempio al posto della farmacia, e uno al posto del cinema, e un altro al posto della banca, e via cosi'. Arriviamo a Koya-San in treno e in funicolare e in autobus. Sono le 13 quando ci presentiamo all'ingresso del monastero dove abbiamo prenotato, il Muryoko-In. Il monaco portinaio ci dice: "Il check-in e' alle 15". Mica male un monastero con il check-in. Non ci resta che fare marcia indietro e sotto una bella nevicata passeggiare per il paese alla ricerca di un luogo accogliente. Troviamo un ristorante dove becchiamo un clamoroso caso di sfruttamento di lavoro minorile. La cameriera si presenta con il bambino abbarbicato sulle spalle. E' piccolissimo, ma qualche cosa dice, e sembra quasi che prenda le ordinazioni. A noi viene servita una tazza di brodo, che viste le condizioni atmosferiche, ci appare un toccasana. Alle 15 ci presentiamo puntuali al tempio e stavolta veniamo accolti con maggiore cordialita'. Comincia cosi' questa immersione totale nella cultura e nelle tradizioni orientali. Veniamo introdotti in una stanza molto grande, tutta tatami, con un tavolo al centro. Il tavolo sembra una specie di altare. E' appoggiato su una grande trapunta. Un'altra trapunta parte dal ripiano formando una specie di tenda. Sulle prime non capiamo la logica, ma il monaco-cameriere ce la spiega. Nell'interstizio tra la prima e la seconda trapunta c'e' uno scaldino. Come tutto questo non sfoci in un incendio, e' uno dei misteri del buddismo esoterico. Ma il risultato e' che infilandosi tra una trapunta e l'altra ci salviamo dall'ibernazione, perche' fa un freddo bestia. Noi decidiamo di andare subito al cimitero di Oko-no-in, un grande luogo sacro, dove c'e' la tomba di Kobo Daishi Kukai, l'illuminato monaco buddista che fondo' la setta Shingon. C'e' la tomba, c'e' anche il corpo, ma - si dice - Kukai e' li' dentro vivo, e la gente, infatti, gli porta da mangiare tutti i giorni. Cosi', quando su questo mondo arrivera' Miroku, il Buddah del futuro, Kukai sara' perfettamente in forma per interpretare i celesti messaggi che portera' per l'umanita'.
Il grande cimitero e' incantevole, affascinante, misterioso. Noi lo attraversiamo sotto una nevicata fittissima e freddissima, che aggiunge fascino al fascino. La neve si deposita sopra le tombe e sui rami di enormi e vecchi alberi. Quando torniamo al monastero e' pronta la cena. Un'esperienza, perche' i monaci di Koyo-San sono famosi per come meditano ma anche per come cucinano.

1 commento:

Unknown ha detto...

Ho sentito un pizzico d'invidia, lo confesso, neve inclusa, soprattutto nella calda estate dei tropici. La meditazione è difficile, ma funziona abbastanza. Buon anno nuovo, anche se voi l'avete già passato...