domenica 28 dicembre 2008

LA CUCINA DEI MONACI

Vegetariana. Niente carne e niente pesce. Ma anche, chissa' perche', niente cipolla e niente aglio. Veniamo serviti nella tatami-room, con un vassoio a tre piani che, scomposti, diventano il tavolino. Zuppa, tofu, riso, fagioli, verdure varie. Dicendolo alla loro maniera, koyadofu, gomadofu, konnyaku, suona meglio e sembra anche piu' buono. Il problema e' la posizione. Tutte le volte che mangio all'orientale comincio con tanta buona volonta' sedendomi come si deve, con le gambe sotto il sedere. Poi, quando comincio a soffrire, incrocio le gambe alla maniera yoga. Ma, quando il mio corpo sta diventando tutto un formicolio, rotolo nella mia posizione preferita, il triclinio. Se per caso un monaco entra, io mi ricompongo e assumo la posizione corretta. Per qualche minuto. Appena il monaco esce, ripiombo nel triclinio. Lo so. Sono ipocrita. Non ho il coraggio delle mie azioni e dei miei limiti, ma non voglio deludere gli eredi di Kukai.

1 commento:

Dott.Cristina Grossi ha detto...

Niente aglio e cipolla perché sembra che non aiutino la meditazione (anche gli adepti dello yoga li evitano).
Finalmente un po' di cibo cruelty-free! ;-)