domenica 28 dicembre 2008

28 dicembre: LA SVIZZERA SORRIDE

Piu' che la meditazione a me i mantra stimolano l'ipnosi. Cantati (o recitati?) dai monaci, durano un'oretta. In una grande sala fredda ma piena di oggetti, di lampade, di libri, di candele, noi "laici" assistiamo ma a un certo punto veniamo anche invitati a compiere azioni che non capiamo ma di buon grado ci prestiamo. Perche' per esempio ci viene chiesto di mettere una tazzina di te' sopra una specie di scaldino a forma di portauovo, ma poi questo te' non ce lo lasciano bere? Perche' ci viene chiesto di prendere a scelta, da uno a tre pizzichi di non si sa che cosa, da un contenitore e metterlo in un altro? Un monaco, il piu' fortunato, si occupa di accendere e alimentare il fuoco rituale, buttandoci dentro incensi. Gli altri cantano. Noi, sempre piu' surgelati, ascoltiamo. Alla fine ci aspetta una colazione. Che cosa mangiamo non si sa. Sembrano erbe di ogni tipo. Ma e' roba buona. Non ha comunque la consistenza, ne' l'aspetto, del cappuccino e della brioche. Lasciamo Koya-San alle 8.30. AI monaci lasciamo 20.000 yen, quattro volte tanto quello che abbiamo pagato alla Guest House di Beppu, dove c'era tanto caldo e poco mantra. Prima di partire ci avvicina una fanciulla svizzera. Ha l'aria della signora bene milanese, un po' new age, e tanto alla ricerca di spiritualita' e di nuove profondita' dell'essere. Cioe', una di quelle che a Ginostra camminano scalze con lo sguardo perso all'orizzonte senza toccare con i piedi per terra, e con l'eterno sorriso sulle labbra. Dice la svizzera: "posso chiedervi perche' siete venuti qui?". Giovanni, il maledetto, tace. Rispondo io: "Non lo so". La svizzera continua a sorridere: "io sto facendo una ricerca sulle connessione tra cervello, meditazione e buddismo esoterico." Il nostro sguardo tende all'imbecille. Lei continua a sorridere: "Di solito le persone che vengono qui sono alla ricerca di qualcosa di piu' alto, e' il vostro caso?". Giovanni il codardo tace. Io dico: "No". La svizzera sorride sempre. Ma un po' di meno.

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