Prendiamo il nostro primo autobus giapponese. E scopriamo la versione autista dello stakanovismo. L’autista giapponese ha il microfono davanti alla bocca come una soubrette. Con quello spiega le fermate. Ovviamente guida. Ovviamente vende i biglietti. Ovviamente controlla le tessere. Brunetta sarebbe contento. Scopro un’altra cosa. Sembra che non esistano le pompe della benzina. Invece esistono ma sono per aria. Le pistole e i tubi pendono dalla pensilina. Mi sembra una grande idea. Giovanni, grande lettore di guide, mi segnala che c’e’ un’isola dove gli abitanti vivono tutti fino a cento anni. Mi viene subito in mente che c’e’ uno in Italia che vuole vivere fino a 120 anni. Se si accontentasse e si trasferisse...
Ed ecco che scoppia il caso. Andiamo a mangiare in un posto dove si puo’ mangiare solo alla giapponese, cioe’ seduti per terra con le gambe sotto il tavolo basso, senza scarpe naturalmente. A prescindere che i piedi risultano proprio sotto il viso del tuo dirimpettaio, a me la posizione risulta impraticabile. Provo con la posizione zen scelta da Giovanni. Niente.
Alla fine mi sdraio. Sembro un imperatore romano ma sto comodo. Giovanni naturalmente ride e mi prende in giro. Ma io lo becco che infilza una patata col bastoncino e lo minaccio di raccontarlo in giro. Per oggi devo sospendere, alle undici Sachiko Mori arriva col bastone e pretende di spegnere il computer.
4 commenti:
Penso che Giovanni sia molto fortunato ad avere un tale padre, il cui principale pregio è l'ironia e pure l'autoironia (ancora più prezioso). Ma probabilmente già lo sa.
p.s. forse CSF vorrebbe veder citati, tra i pregi, l'intelligenza e la bellezza. Che banalità.
Questo tuo nippodiario mi piace da matti, grazie!
(PS. Viste le foto, siete bellissimi, tesorimiei :-*)
cara carla, prima vieni a fare una vacanza con mio padre, poi possiamo sederci a un caffe' e riparlare della mia fortuna?
Qualcuno il settimo giorno si riposò.
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