mercoledì 17 dicembre 2008

SETTIMO GIORNO, WURSTEL A COLAZIONE

Il risveglio alla pensioncina di Sachiko Mori e’ amaro. Dobbiamo andare a fare la colazione alla stazione, dieci minuti a piedi. Ma poi dobbiamo tornare indietro a lavarci i denti? E’ il dilemma di Kyoto. Intanto vediamo che cosa succede per la colazione alla stazione. Scegliamo il Cafe’ du Monde, ci piace il nome. Giovanni pensa al caffelatte ed io scelgo i dolcetti. Addentato il primo cominciamo a dubitare che sia un dolcetto. Al secondo morso quando gia’ Giovanni sta pucciando il suo nel caffelatte ci rendiamo conto che stiamo mangiando un wurstel avvolto in pasta frolla. Io sostengo di non aver mangiato mai nulla di piu’ saporito. Giovanni ha conati e va a prendersi dei dolcetti nuovi. Per farlo contento li mangio anche io. La colazione e’ allietata dalla musica di un mega carillon mandata a mille decibel. Non so se torneremo al Cafe’ du Monde.
Prendiamo il nostro primo autobus giapponese. E scopriamo la versione autista dello stakanovismo. L’autista giapponese ha il microfono davanti alla bocca come una soubrette. Con quello spiega le fermate. Ovviamente guida. Ovviamente vende i biglietti. Ovviamente controlla le tessere. Brunetta sarebbe contento. Scopro un’altra cosa. Sembra che non esistano le pompe della benzina. Invece esistono ma sono per aria. Le pistole e i tubi pendono dalla pensilina. Mi sembra una grande idea. Giovanni, grande lettore di guide, mi segnala che c’e’ un’isola dove gli abitanti vivono tutti fino a cento anni. Mi viene subito in mente che c’e’ uno in Italia che vuole vivere fino a 120 anni. Se si accontentasse e si trasferisse... Ed ecco che scoppia il caso. Andiamo a mangiare in un posto dove si puo’ mangiare solo alla giapponese, cioe’ seduti per terra con le gambe sotto il tavolo basso, senza scarpe naturalmente. A prescindere che i piedi risultano proprio sotto il viso del tuo dirimpettaio, a me la posizione risulta impraticabile. Provo con la posizione zen scelta da Giovanni. Niente. Alla fine mi sdraio. Sembro un imperatore romano ma sto comodo. Giovanni naturalmente ride e mi prende in giro. Ma io lo becco che infilza una patata col bastoncino e lo minaccio di raccontarlo in giro. Per oggi devo sospendere, alle undici Sachiko Mori arriva col bastone e pretende di spegnere il computer.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Penso che Giovanni sia molto fortunato ad avere un tale padre, il cui principale pregio è l'ironia e pure l'autoironia (ancora più prezioso). Ma probabilmente già lo sa.
p.s. forse CSF vorrebbe veder citati, tra i pregi, l'intelligenza e la bellezza. Che banalità.

Mitì ha detto...

Questo tuo nippodiario mi piace da matti, grazie!
(PS. Viste le foto, siete bellissimi, tesorimiei :-*)

Giovanni ha detto...

cara carla, prima vieni a fare una vacanza con mio padre, poi possiamo sederci a un caffe' e riparlare della mia fortuna?

Isabella Guarini ha detto...

Qualcuno il settimo giorno si riposò.